Citta: Atri (TE), Roma
Data nascita: 1530?
Data morte: 1591-92
Nulla sappiamo della sua data di nascita né
di quella di morte, ma i dati in nostro possesso ci fanno
ritenere che sia nato in Atri (dove é testimoniato che vi fossero
diversi parenti)
intorno agli anni '30 del Cinquecento ed ivi morto dopo il 1590
, anno di pubblicazione, a Venezia, della sua ultima raccolta di musiche.
Da un'annotazione di pagamento redatta in un libro di conti conservato
nell'Archivio Capitolare di Atri,
la sua morte sembrerebbe da far
risalire al periodo compreso tra gli ultimi mesi del 1591 e i primi del 1592.
Per quanto riguarda la sua formazione musicale si ritiene che sia
avvenuta nella sua stessa cittá, nella scuola musicale della Cattedrale,
istituita nella prima metá del '500 da Julio Quintio Fileon.
Non si esclude peró che sia stato puer cantor in San Giovanni
in Laterano in Roma, nelle cui carte d'archivio risulta appunto in tale
veste, nel 1543, un tal Cesare soprano.
L'ipotesi potrebbe essere avvalorata dal fatto che in seguito,
negli anni 1558-59, il Tudino prestó sicuramente
la sua opera di organista nella Basilica romana.
Fu canonico nella Cattedrale di Atri dove operó
per alterni periodi come musicista dal 1552 al 1588.
Fu forse musico alle dipendenze del marchese Giovan Iacopo Trivulzi
di Vigevano, al quale dedicó Li madrigali
a Note Bianche et Negre cromatiche et Napolitane a 4,
Venezia, Scotto, 1554, e presso la corte atriana degli Acquaviva
d'Aragona, dedicando al duca Giovan Girolamo
Il primo libro delli soi madrigali a 5 voci,
stampato a Roma il 9 gennaio 1564, e al di lui figlio, duca Alberto,
il primo libro delle Missae Quinque Vocum, stampato da Vincenti
a Venezia nel 1589. Oltre a tali opere, di lui ci rimangono (
sparsi in biblioteche ed archivi di tutta Europa ed America): Mottettorum quinque vocibus Liber primus,
Venezia, Vincenti, 1588 (dedicati al cardinale Ottavio Acquaviva,
fratello del duca d'Atri Alberto); Magnificat omnitonum a 4 e a 8 voci,
Venezia, Vincenti, 1590 (dedicati al vescovo di Atri e Penne, Giovan Battista
De Benedictis).
Molte sue canzoni "alla napolitana" sono comprese in antologie
dell'epoca. Inoltre, presso la Staats-und Stadtbibliothek di Augsburg, sono conservate alcune sue opere manoscritte. Ne testimoniano la fortuna presso i suoi contemporanei la grande importanza delle cariche avute, la presenza di sue composizioni in raccolte altrui (a mo' di garanzia di qualitá), il prestigio dei tipografi che ne stamparono le opere, nonché, fatto forse unico nella storia musicale rinascimentale, una lapide marmorea conservata nel Museo Capitolare di Atri, che riproduce un canone a quattro voci del musicista, dedicato a S. Cecilia (1577).
Marco Della Sciucca
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